Ufficializzata dal premier Draghi la proroga al 2023 del Superbonus 110% con la prossima legge di bilancio. Assicurate per il 2023 le risorse già stanziate per il 2021, ma sarà necessario fare una verifica del reale andamento della misura negli anni 2021 e 2022.

Ecco tutto ciò che c’è di certo riguardo alle previsioni sul destino del Superbonus. Restano aperti diversi fronti ancora in fase di definizione, sia legati al PNRR – Piano Nazionale Ripresa e Resilienza – che alla fase di conversione del Decreto Sostegni.

Il tema principale è quello delle semplificazioni, con l’obiettivo di superare la doppia conformità, ma decisamente distante dalla liberalizzazione di tutti gli interventi con la sola CILA – comunicazione inizio lavori asseverata – o dall’aumento percentuale rispetto all’attuale 2% della tollerabilità sugli abusi.

Un altro tema fondamentale riguarda la cessione del credito e l’obiettivo di renderla strutturale consentendo, soprattutto in edilizia, un processo virtuoso che aumenterà il livello di sostenibilità degli interventi e  sosterrà concretamente l’occupazione nel settore edilizio – così come puntualizzato dalla presidente della commissione Attività produttive della Camera, Martina Nardi (Pd).

Infine, riprendendo i principali emendamenti proposti al testo in bozza del Decreto Sostegni, è auspicabile l’estensione della “super-agevolazione” anche agli edifici di natura diversa rispetto a quelli residenziali, quindi a quelli strumentali all’attività d’impresa, strutture ricettive, uffici, … Oltre che l’inclusione tra gli interventi “trainati” anche la bonifica dell’amianto in un’ottica di sostenibilità e tutela della salute, installazione di impianti per il recupero dell’acqua e la sistemazione del verde. Al vaglio anche la possibilità di allineare ad un’aliquota unica del 75% tutte le detrazioni ordinarie e la regolamentazione delle stesse in un Testo Unico.