In uno scenario complesso, con aspettative di proroga date dal Ddl Bilancio e nuovi adempimenti con finalità di controllo introdotti dal Dl Frodi, il 27 ottobre scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato la detrazione dell’80% per interventi di riqualificazione ed efficientamento energetico, messa in sicurezza antisismica, eliminazione barriere architettoniche, realizzazione di piscine termali, acquisto di attrezzature, digitalizzazione e di manutenzione straordinaria, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia di alberghi, strutture ricettive, stabilimenti balneari, porti turistici, parchi tematici, complessi termali, fiere, congressi e agriturismi – il c.d. “Superbonus Alberghi”.

La misura si riferisce a tutti i lavori avviati successivamente alla data di entrata in vigore del nuovo decreto legge e anche a quelli precedenti ma non ancora ultimati. Il meccanismo di erogazione è previsto in base all’ordine cronologico delle domande a partire dall’avviso del ministero del Turismo, che sarà pubblicato entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto.

Il credito d’imposta sarà utilizzabile in compensazione e potrà essere ceduto, tutto o in parte, a terzi comprese banche e intermediari finanziari. Le imprese che accedono al Superbonus Alberghi possono richiedere anche un contributo a fondo perduto fino a 40mila euro, ulteriormente incrementabile in relazione a diversi fattori:

  • fino a 30mila euro se la quota di spesa è destinata per almeno il 15% a digitalizzazione e innovazione tecnologica ed energetica;
  • fino a 20mila per l’imprenditoria femminile e under 35;
  • fino a ulteriori 10mila euro per le imprese del Mezzogiorno.

La cumulabilità degli aiuti non potrà mai superare i costi sostenuti e, nel caso del fondo perduto, il tetto viene fissato in 100mila euro. Chi accede al Superbonus dell’80% non potrà comunque beneficiare di altri bonus edilizi o aiuti senza obbligo di restituzione.

A tale misura agevolativa si aggiunge anche una dote di 180 milioni per una leva finanziaria 1 miliardo, per realizzare interventi di riqualificazione tra i 500mila euro e i 10 milioni di euro e una dote di 500 milioni per una leva finanziaria di 1,5 miliardi, per sviluppare nuovi itinerari pedonali turistici culturali, compreso il ripristino delle linee ferroviarie storiche.

Nelle more di una definizione normativa certa, seguiranno prossimi aggiornamenti.