Permane la criticità del blocco dei crediti derivanti da operazioni di cessione del credito o sconto in fattura effettuate per interventi di riqualificazione edilizia – dal Superbonus ai Bonus ordinari.
Sono ormai mesi che il mercato dei crediti si è “incagliato”, provocando danni, a volte irreparabili, per le imprese coinvolte, per i professionisti e per i diretti beneficiari.
In questi giorni è stata presentata una proposta di modifica alla legge di conversione del Decreto Aiuti-Quater in materia di Superbonus: i crediti bloccati che le imprese hanno acquisito attraverso l’applicazione dello sconto in fattura ai propri clienti potranno essere trasformati in prestiti agevolati, sul modello di quelli concessi durante il periodo COVID. La proposta prevede che, una volta incassato il prestito agevolato, l’impresa continuerà a tenere in pancia i crediti d’imposta con la possibilità di compensarli con i propri versamenti in F24 per ogni anno. Con la liquidità non impiegata per i versamenti, l’impresa potrà andare a rimborsare il finanziamento bancario. I prestiti agevolati avranno durata quinquennale e andranno quindi rimborsati al ritmo del 20% all’anno.
In aggiunta a questa proposta di modifica, è stato ipotizzato anche un aumento del numero di cessioni, al fine di aiutare le banche ad utilizzare meglio la propria capacità fiscale e a favorire i trasferimenti tra gruppi.
In attesa del recepimento delle modifiche proposte, che non rappresentano comunque a nostro avviso una soluzione idonea a sbloccare il mercato dei crediti, risollevando le imprese messe in crisi da questo stallo, si ricorda che anche nella Legge di Bilancio 2023 sarà trattato il tema del Superbonus e detrazioni fiscali.
Seguiranno successivi aggiornamenti.