In corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero dell’economia e delle finanze che darà il via all’attuazione finanziaria degli stanziamenti per gli interventi previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e a cui dovranno attenersi tutti i centri di spesa.

In sintesi i numeri chiave del provvedimento sono i seguenti:

  • 256 capitoli di spesa totali tra investimenti e subinvestimenti;
  • 526 tra obiettivi e traguardi (nell’allegato alla decisione UE erano 528) da oggi al 30 giugno 2026 per ottenere i finanziamenti. Per il 2021 se ne contano 51. In questa prima fase, le condizionalità sono prevalentemente legate a step intermedi di riforme che dovrebbero consentire l’avvio del Piano. I traguardi e gli obiettivi sono consultabili nell’Allegato alla Decisione del consiglio di approvazione del PNRR italiano.
  • 191,5 miliardi totali del piano, di cui 124,5 per «nuovi progetti», 51,4 per «progetti in essere» e 15,6 per progetti finanziati con il Fondo sviluppo coesione, sono ripartiti fra 23 amministrazioni centrali.

Il decreto detta inoltre le modalità informatiche in cui le singole amministrazioni dovranno trasmettere alla Ragioneria generale i dati relativi allo stato di attuazione delle riforme e degli investimenti e il raggiungimento dei connessi traguardi e obiettivi al fine della presentazione delle richieste di pagamento a Bruxelles.

Nella tabella A allegata al decreto, è indicata la ripartizione delle risorse finanziarie assegnate alle singole Amministrazioni titolari degli interventi previsti dal PNRR.

In particolare, tra gli interventi a titolarità del Ministero della transizione ecologica (MITE), vengono stanziati per la proroga e il rafforzamento del Superbonus 110% per l’efficienza energetica e la sicurezza degli edifici 13.950.000.000 euro, di cui 10.255.000.000 euro per i progetti in essere, e 3.695.000.000 euro per nuovi progetti.

Nella tabella B del decreto si spiega come funzionerà il rilascio delle rate di rimborso e anche gli importi delle singole rate semestrali. Alla fine di ogni semestre è prevista la richiesta a Bruxelles di una rata di rimborso che sarà condizionata al raggiungimento di «obiettivi» (target nei regolamenti Ue) o «traguardi» (milestone) per un certo numero di riforme e progetti. Le rate più consistenti saranno quelle dei primi due semestri (24.138 milioni circa) mentre un altro picco sarà al 31 dicembre 2024 con una rata di 21.264 milioni.