Dopo la guida di giugno dell’Agenzia delle Entrate, anche il Servizio studi della Camera de Deputati ha diffuso la nuova edizione del dossier dedicato al Superbonus edilizia al 110 per cento, aggiornato al decreto-legge 30 aprile 2022, n. 36 (Dl PNRR 2, convertito in legge 79/2022).
Il documento è suddiviso in tre sezioni dedicate rispettivamente a: quadro normativo, interventi agevolabili e soggetti beneficiari.
In premessa, il dossier riporta gli ultimi dati presentati dall’Enea: al 31 maggio 2022, erano in corso 172.450 interventi edilizi incentivati, per circa 30,6 miliardi di investimenti ammessi a detrazione che porteranno a detrazioni per 33,7 miliardi di euro. Sono 26.663 i lavori condominiali avviati (65,4% già ultimati), che rappresentano il 48,9 % del totale degli investimenti, mentre i lavori negli edifici unifamiliari e nelle unità immobiliari funzionalmente indipendenti sono rispettivamente 91.444 (73,8% già realizzati che rappresentano il 33,8% del totale investimenti) e 54.338 (76,5% realizzati che rappresentano il 17,3% degli investimenti). Dal punto di vista geografico, la regione con più lavori avviati è la Lombardia (26.432 edifici per un totale di oltre 5 miliardi di euro di investimenti ammessi a detrazione), seguita dal Veneto (21.555 interventi e 2,9 miliardi di euro d’investimenti) e dal Lazio (15.504 interventi già avviati e 2,8 miliardi di euro di investimenti).
Alla misura del Superbonus, si ricorda nel dossier, sono destinati oltre 13 miliardi di euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza-PNRR, Componente 3, della Missione 2 (Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici).
Sempre in materia efficienza energetica e riqualificazione degli edifici sono previste ulteriori risorse nazionali a carico del c.d. Fondo complementare per un ammontare complessivo di 6,56 miliardi di euro (di cui 4,56 specificamente destinati al Superbonus), nonché ulteriori 0,32 miliardi dal programma REACT dell’UE. Gli interventi di questa Componente, come scritto nel testo del PNRR, si prefiggono di incrementare il livello di efficienza energetica degli edifici, una delle leve più virtuose per la riduzione delle emissioni in un Paese come l’Italia che dispone di un parco edifici con oltre il 60 per cento dello stock superiore a 45 anni, sia negli edifici pubblici (es. scuole, cittadelle giudiziarie), sia negli edifici privati.