Lecco, 10 settembre 2021 – Ultime ore per il Salone del Mobile 2021, tempo di bilancio per il settore del legno e arredo a “valore artigiano”. L’Ufficio Studi di Confartigianato Lombardia ha realizzato un focus ad hoc che analizza l’andamento del mercato in questo particolare momento di difficoltà anche per eventi internazionali come quello andato in scena a Milano questa settimana.
I TREND: PRODUZIONE E VENDITE – In Lombardia il trend della produzione del settore legno-arredo, evidenziato nell’analisi congiunturale di Unioncamere Lombardia, mostra al II trimestre 2021 un rafforzamento della fase di ripresa rispetto al I trimestre dell’anno in corso, sia per l’industria (+7,6%) che per l’artigianato (+6%). Seppur quest’ultimo non riesca ancora a raggiungere il livello pre-crisi (con indice pari ad 89 al II trimestre 2021 vs indice pari a 95 al IV trimestre 2019), va ricordato che nel periodo pre Covid-19 (IV trimestre 20219) era l’artigianato a presentare dinamiche di produzione più robuste rispetto alle altre imprese del settore: artigianato (+3%) industria (+0,2%).
A giugno 2021 il commercio al dettaglio registra invece una battuta d’arresto per mobili, articoli tessili e arredamento (-0,2%), diversamente dalla dinamica registrata da tutti gli altri prodotti non alimentari, giochi esclusi. Nello stesso periodo di un anno fa (giugno 2020) accadeva esattamente il contrario e questi prodotti figuravano tra i pochi (4) a registrare variazioni tendenziali positive e di recupero rispetto a giugno 2019 (+10,4%).
I RISCHI – Sui prezzi al consumo agisce, a monte della filiera produttiva, la pressione dei prezzi delle materie prime: a luglio i prezzi in euro rilevati dalla Banca centrale europea per le materie prime non energetiche segnano una crescita del 36,4% su base annua, per quelle non alimentari i prezzi sono in salita del 45,5%, seppur in decelerazione rispetto al 52,1% di giugno. Le attese sui prezzi di vendita delle imprese manifatturiere toccano livelli che non si registravano dal 1995. La pressione sui costi degli input produttivi è diffusa settorialmente, con maggiori accentuazioni per le imprese di legno e mobili, seguite da metallurgia e prodotti in metallo, tessile, carta, gomma e materie plastiche, oltre che per quelle delle costruzioni. All’escalation dei prezzi si associa la rarefazione delle materie prime, conseguente alla difficile ricomposizione delle filiere globali dopo le rotture causate dalla pandemia.
“L’aumento del prezzo delle materie prime ha implicato il rialzo dei prezzi finali delle lavorazioni delle imprese operanti nel settore legno-arredo senza, al momento, aver scoraggiato le vendite. Questa tendenza però ci preoccupa, soprattutto se durerà ancora a lungo. In attesa di capire cosa accadrà, ragionando sull’oggi possiamo parlare di ripresa del settore, incentivata dai bonus e altre misure statali. Inoltre i ripetuti lockdown, l’ampio ricorso allo smart-working e le limitazioni imposte agli spostamenti, che hanno comportato una maggior permanenza presso le abitazioni private, hanno contribuito a spingere i consumatori ad investire in mobili per migliorare, o rendere più confortevole, l’aspetto della propria casa” afferma il presidente della categoria Legno Arredo di Confartigianato Imprese Lecco e Lombardia, Giampiero Conti (nella foto allegata).
IMPRESE – A Lecco il comparto del legno-arredo al II trimestre 2021 conta 318 imprese. Questo è un settore ad ampia presenza di artigianato con 241 imprese, pari al 75,8% del totale imprese del settore. Negli ultimi 10 anni – II trimestre 2011-II trimestre 2021- la platea di imprese lombarde del settore si è ridotta di 3.092 unità, pari ad un calo del -24,1% in termini percentuali. L’80,6% di questa riduzione è dovuta alla maggiore difficoltà di tenuta delle imprese artigiane che nei 10 anni in esame si riducono di 2.492 unità, pari al -27,5%.
OCCUPATI – I dati riferiti all’occupazione ribadiscono la centralità di MPI e artigianato nel settore chiave del made in Italy: nella nostra provincia, l’81,9% degli addetti sono occupati in MPI e il 52% in imprese artigiane.
Tra le competenze di livello alto e medio-alto richieste ai nuovi ingressi preventivati nel 2020 dalle imprese del settore spiccano: flessibilità e adattamento (73,3%), capacità di lavorare in gruppo (57,1%), capacità di lavorare in autonomia (52,4%) e attitudine al risparmio energetico (46,9%). Per quel che riguarda la richiesta di figure dotate di e-skill elevate si rileva che sono una su quattro le imprese del settore che ritengono indispensabili ai fini dello svolgimento dell’attività d’impresa la presenza di competenze digitali (23,53%) e di capacità matematiche e informatiche (23,50%).
“Oggi molti imprenditori riscontrano difficoltà nel trovare manodopera qualificata e apprendisti a cui trasmettere il “saper fare”. Per questo motivo credo che, oggi più di ieri, occorra valorizzare la professione e la qualità artigiana affinché i giovani possano poter scegliere di intraprendere questo appassionante mestiere” commenta Conti.
EXPORT – Al I trimestre dell’anno in corso, rispetto allo stesso periodo pre-pandemia, la nostra provincia non registra ancora segnali di recupero della domanda estera di beni in legno e mobili (-32,4%). Verso i primi 20 paesi esteri da cui scaturisce la domanda di mobili e legno made in Lombardia si registra, tranne verso Australia e Paesi Bassi, una contrazione dell’export più intensa per Spagna (-21,1%), Canada (-23,2%), Corea del Sud (-27,9%), Regno Unito (-29,8%) e Hong Kong (-30,7%).
Al primo trimestre 2021, rispetto allo stesso periodo 2019, 11 dei 20 paesi risultano aver superato i livelli pre-pandemici, in testa: Polonia (+23,7%), Russia (+12,7%) e Giappone (+10,1%). Sono invece ancora molto indietro: Canada (-10,1%), Spagna (-11,3%), Arabia Saudita (-16,7%) e Regno Unito (-24,0%).
GREEN E DIGITALE – Sul fronte del green e della sostenibilità ambientale le imprese del settore legno-arredo mostrano un’attenzione e una sensibilità maggiore rispetto alla media, con una quota di imprese che hanno intrapreso almeno una azione di tutela dell’ambiente pari al 74,3%, sopra di 2,9% alla quota media totale (70,5%). Anche sul fronte competenze si coglie un’attenzione maggiore verso il tema: la quota di imprese lombarde del settore che ricerca personale dotato di green skill, di tutti i livelli, si attesta all’80,7%, sopra di 2 punti alla quota media (78,7%), mentre quelle orientate alla ricerca di profili più alti si attesta al 39,5%, sopra di 4,6 punti rispetto alla quota media (35,0%).
La pandemia, come noto, ha dato una gran spinta alla diffusione del digitale nelle imprese. In quelle del settore del legno-arredo la quota di imprese che hanno effettuato almeno un investimento nell’ambito sale di 18,1 punti, slancio maggiore rispetto a quello rilevato per il totale di 12,3 punti.