Vi informiamo che l’UE e il Mercosur hanno trovato l’intesa sul testo dell’Accordo di libero scambio tra le due aree, che una volta in vigore porterà ad un significativo abbattimento delle barriere doganali tra i nostri paesi.

Il Mercosur è il mercato comune dell’America meridionale. Ne fanno parte Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay e Venezuela. Quest’ultimo non è tra i Paesi firmatari in quanto all’epoca del lancio dei negoziati non era ancora parte dell’organizzazione. I quattro paesi dell’Accordo rappresentano un mercato di circa 260 milioni di consumatori.

In particolare, i Paesi Mercosur dell’accordo liberalizzeranno completamente il 91% delle proprie importazioni dall’UE nel corso di un periodo di transizione che durerà 10 anni, tranne che per alcuni prodotti più sensibili per i quali la transizione verso la completa liberalizzazione avverrà in 15 anni. Dal canto suo l’UE, sempre nel corso di un periodo di transizione di 10 anni, esenterà dai dazi il 92% dei prodotti importati dai paesi Mercosur.

Per quanto riguarda i prodotti agricoli -che ad oggi subiscono l’imposizione di tariffe particolarmente elevate da parte dei paesi Mercosur – si avrà l’eliminazione progressiva dei dazi per il 93% delle linee tariffarie dell’export agroalimentare UE, pari al 95% del valore delle esportazioni europee del settore. Da parte sua, l’Unione europea procederà con la liberalizzazione dell’82% delle importazioni agricole dai paesi Mercosur, mentre una porzione più limitata di prodotti “sensibili” saranno sottoposti a impegni di liberalizzazione parziale.

Nel complesso si stima a quota 4 miliardi il risparmio annuale complessivo in dazi doganali di cui godranno le imprese europee che esportano nei paesi Mercosur, rendendo l’intesa raggiunta a fine giugno il più grande accordo commerciale mai negoziato dall’UE.

La cancellazione dei dazi darà alle imprese europee anche una serie di vantaggi competitivi rispetto ai concorrenti provenienti da altre parti del mondo e che non beneficiano delle agevolazioni previste dall’accordo tra UE e Mercosur.

Oltre all’eliminazione delle tariffe doganali, il settore agroalmentare godrà anche della tutela sui mercati di Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay di 355 DOP e IGP di cui 57 italiane, in particolare: il prosciutto di Parma; lo speck tirolese austriaco, il formaggio francese di Herve.

Ciò significa che, una volta entrato in vigore l’accordo, l’utilizzo dei termini legati a DOP e IGP per prodotti che non hanno tali qualifiche sarà vietato, così come lo saranno espressioni quali “del tipo”, “in stile”, “simili”. L’accordo inoltre garantisce la protezione dall’uso falsato di simboli, bandiere o immagini che suggeriscano una “falsa” origine geografica del prodotto.

Da parte sua l’UE proteggerà 220 IGP provenienti dai Paesi Mercosur.

Entrambi gli elenchi sono aperti e potranno essere integrati con ulteriori prodotti.

Per la prima volta l’UE e i paesi Mercosur avranno un quadro strutturato per affrontare e risolvere i problemi legali connessi a tutti gli ambiti della proprietà intellettuale: copyright, marchi, brevetti e design industriale.

Sempre sul fronte dell’export, una volta entrato in vigore l’accordo, per le imprese sarà più semplice esportare grazie allo snellimento delle pratiche doganali e ad una armonizzazione dei regolamenti e degli standard tecnici.

Tutti i prodotti che arriveranno nel mercato europeo dovranno rispettare gli standard UE, in modo particolare per quanto attiene la sicurezza alimentare.

Grazie all’accordo, le imprese europee potranno accedere senza particolari problemi alle gare d’appalto promosse dagli enti pubblici dei paesi Mercosur.

Ad oggi la presenza di piccole e medie imprese europee operanti nei mercati Mercosur è notevolmente limitata. Alla base vi sono una pluralità di fattori che, oltre ai dazi doganali, includono una carenza di informazioni sul quadro regolatorio che consente di esportare e sulle procedure da seguire.

Con l’accordo i due blocchi metteranno in piedi una piattaforma informatica che darà informazioni sui requisiti di accesso al mercato.

Per ulteriori approfondimenti si rimanda alle schede allegate.

ALLEGATO 1
ALLEGATO 2
ALLEGATO 3
ALLEGATO 4
ALLEGATO 5