A partire dal 27 maggio è operativo l’obbligo di applicazione del CCNL edilizia nei cantieri temporanei e mobili in cui si svolgono lavori finalizzati alla fruizione di bonus edilizi il cui importo risulti complessivamente superiore a 70.000 euro.
Il contratto collettivo applicato, indicato nell’atto di affidamento dei lavori, deve essere riportato nelle fatture emesse in relazione all’esecuzione dei lavori. L’Agenzia delle Entrate verificherà l’effettiva applicazione del contratto collettivo attraverso l’Ispettorato nazionale del lavoro, l’Inps e le Casse edili.
Il principio della misura è quello di garantire il rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro previste per il comparto dell’edilizia, a fronte dell’aumento dei cantieri dovuto alle numerose agevolazioni fiscali riconosciute sui lavori in casa.
Il Dl Ucraina – 21/2022, attraverso un emendamento approvato in fase di conversione, impone l’obbligo in oggetto per le opere avviate da 28 maggio 2022 il cui importo risulti “complessivamente” superiore a 70.000 euro ed è riferito “esclusivamente” ai lavori edili. La misura riguarda tutti i bonus edilizi, dal Superbonus alle detrazioni ordinarie compresi il bonus mobili e il bonus verde.
I lavori ricadenti in questo ambito vengono indicati nell’allegato X del D.L. 81/2008 e riguarda solo le imprese con dipendenti, quindi non è esteso al titolare artigiano e ai collaboratori familiari. Nel merito è stata fornita esplicita pronuncia da parte dell’Agenzia delle Entrate con la circolare 19/E del 27 maggio scorso.
Ulteriore vincolo introdotto dal medesimo decreto per i lavori ricadenti nell’ambito dei bonus, sia Superbonus che detrazioni ordinarie, è la certificazione SOA per importi superiori a 516.000 euro nel suo complesso. La misura si applica dal 1 luglio 2023 e dal 1 gennaio 2023 al 30 giugno 2023 è possibile per le imprese acquisire la certificazione. Non si applica il principio ai lavori in corso o ai contratti di appalto e subappalto già in corso di esecuzione alla data di entrata in vigore del Decreto.
Confartigianato sta già lavorando ed insisterà fortemente per eliminare questa norma penalizzante per il mercato, soprattutto per quanto concerne la filiera del subappalto che attiene l’operatività delle nostre imprese.